GECO EXPO

Intervista a Elena Milazzo, fondatrice di Sottosopra - l'agenzia di comunicazione bike friendly

Sottosopra è un’agenzia di comunicazione con una fortissima vocazione etica e impegnata nella promozione della sostenibilità. In Italia sono un esempio raro di coerenza, poiché mettono in pratica nella vita lavorativa di tutti i giorni quello che promuovono nelle campagne che creano. Sottosopra, infatti, è un’agenzia di comunicazione che si autodefinisce “bike friendly”. Ne abbiamo parlato con la fondatrice e direttrice creativa Elena Milazzo.

Come è nata l'idea di creare un'agenzia di comunicazione bike friendly?

È nata principalmente da due cose. La prima è che tutti veniamo al lavoro in bici o a piedi, questa è da sempre una nostra caratteristica ed è innanzitutto una scelta di piacere. Vuoi mettere dimezzare i tempi e far coincidere gli spostamenti con l’attività fisica? Senza accorgerci siamo tutti più in forma e concentrati sul lavoro. In più premiamo chi fa bike e walk-to-work (cioè tutti!).

La seconda motivazione è la scelta etica che ci rappresenta di più. La bicicletta è il simbolo più bello e sincero di uno stile di vita a misura di persona. E noi l'abbiamo resa protagonista di un nuovo modello di marketing, che abbiamo battezzato “bike marketing”.

In che modo la vostra missione di sostenibilità influenza o si lega al vostro lavoro creativo?

Essendo una Società Benefit, è stato naturale far coincidere la nostra passione con la missione dell'agenzia, e cioè contribuire a cambiare le cose in modo creativo, piacevole e stimolante.

Il punto è che tutti, persone, aziende e istituzioni, dobbiamo cambiare visione. Non possiamo più permetterci di concepire il modo di fare impresa degli ultimi cinquant'anni, e lo stesso vale per la vita privata.

Ma come far riconoscere le opportunità positive di questo passaggio? Noi usiamo quello che sappiamo fare meglio: il pensiero creativo coraggioso, la conoscenza ventennale delle imprese e la cooperazione stretta con chi si occupa di economia circolare da almeno 20 anni.

Ci mettiamo sempre dalla parte delle imprese e le accompagniamo un po' per volta (ma per davvero!) a scoprire i benefici di leadership, reputation e anche economici per ogni risultato raggiunto.

Che caratteristiche dovrebbe avere, secondo te, la comunicazione dei progetti di CSR?

È ora che le aziende prendano una posizione strategica rispetto alle tematiche sociali. Alcune già lo fanno e bene. Altre sono meno sincere o discontinue, ma i consumatori sono sempre più preparati per capire se le loro sono solo azioni di facciata.

Dal nostro punto di vista le aziende non devono dimostrare di avere un senso etico, devono attivarsi e agire. Non devono apparire, ma essere. Con un piano di azioni ben strutturato, coerente con la personalità del brand e soprattutto in grado di coinvolgere attivamente il maggior numero di persone a partire dai collaboratori.

Quali sono i progetti ai quali ti appassioni di più come professionista?

Quelli che possono cambiare concretamente la vivibilità delle nostre città, a partire dalla riduzione del traffico automobilistico.

In questo ambito, i nostri progetti più potenti e ambiziosi sono quelli che vedono la cooperazione tra pubblico e privato.  I tempi e le procedure di queste due realtà sono distanti, ma la città si può trasformare molto più rapidamente se facciamo fare a ognuno quel che sa fare meglio. Lasciamo ai Comuni i compiti amministrativi/operativi e attiviamo i brand nelle due aree in cui sono più preparate: la sponsorizzazione di infrastrutture per il beneficio comune e la comunicazione engaging.

Perché hai scelto di sostenere GECO Expo?

Perché l’abbiamo sperimentata lo scorso anno e i fatti contano più di mille parole. È una piazza di confronto e incontro di qualità eccellente, con un proposito autentico nella promozione di valori condivisi. E poi gli avatar sono fantastici!

Pubblicato il 20-02-2022

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